Tagliare la testa al toro è un modo di dire che oggi non ha nulla più a che fare con un possibile maltrattamento all’animale. Ma ciò che vi stiamo per rivelare sulle sue origini va ben oltre l’immaginario comune!
“Dare un taglio netto ad una situazione che si protrae nel tempo”
Qual è il significato di “tagliare la testa al toro“
Quante volte abbiamo utilizzato l’espressione “tagliare la testa al toro“? Naturalmente nel mondo di oggi non è più qualcosa che ha a che fare con un chiaro maltrattamento degli animali, ma da qualcosa che arriva da lontano e il suo significato è molto più particolare di quanto crediate.
Si esprime questa frase quando si vuole risolvere una questione definitivamente, senza pensare ad altre soluzioni. Un taglio netto per una situazione che si protrae nel tempo e che non porta ad alcun risultato.
Ma come si è arrivati a questa espressione? Per saperlo bisogna fare un bel passo indietro nel passato e approdare a Venezia.
Le origini di questa espressione
Ci troviamo a Venezia nel 1162 in compagnia del patriarca di Aquileia – Ulrico di Treven. Quest’ultimo ha mosso i suoi passi per conquistare Grado, al momento sotto il dominio di Venezia. Il Doge veneziano, Enrico Dandolo, non ha gradito questa mossa e ha immediatamente liberato la città dall’esercito di Aquileia, facendo come prigioniero Ulrico insieme a 12 alleati e 12 prelati.
In un secondo momento, la città di Venezia ha deciso di liberare Ulrico ma solo dopo aver pagato un riscatto ingente e difficile da sostenere tradotto in 12 pani per i Prelati – 12 maiali per gli alleati e un toro da donare al Patriarca.
Mentre i pani sono stati distribuiti alla popolazione e la carne dei maiali ai Senatori, per il Toro la fine è stata altrettanto agghiacciante e indelicata: simboleggiando il Patriarca è stato portato alla pubblica Piazza per tagliargli la testa.
La decapitazione del Toro ha messo la parola fine alla diatriba assumendo il significato che ancora oggi si usa quando c’è una questione che si protrae nel tempo. Ma non è tutto, infatti per ridicolizzare gli aquilani è stato stabilito che ogni anno si ripetesse la storia ai danni degli animali. Il popolo di massa ha sempre partecipato con grida e applausi per il macabro rituale, sino a quando non è stata messa la parola fine (nel 1513).
Perché oggi diciamo “tagliare la testa al toro”
Il momento della decapitazione del Toro si ripete a Venezia nel giorno del Giovedì grasso. Naturalmente si tratta di un fantoccio in stoffa e cartapesta, per riprendere la storia medievale che ha portato all’espressione usata ancora oggi.
Il detto è stato tramandato grazie alle scritture. Questa e altre si trovano all’interno del libro “Perché diciamo così”, una raccolta dei modi di dire di oggi che hanno una storia antica particolare e affascinante. Un lavoro di grande ricerca storica che permette di dare un volto e un racconto a quello che oggi utilizziamo come una frase comune. Tutto questo al fine di ottenere la giusta traduzione delle cose.
Alcune, come questa, sono state tramandate mentre altre si sono perse nel tempo a causa di cambio nel linguaggio ed uso di espressioni straniere.




